SOMALIA – Mogadisho, governo spara sui manifestanti.
In Somalia resta alta la tensione e continuano gli scontri, dovuti al rinvio delle elezioni causa covid, tra forze governative e opposizione. In data 19 febbraio, a Mogadisho, la manifestazione congiunta delle forze d’opposizione è stata repressa nel sangue dal governo federale. Ad oggi sono due i morti confermati. L’ONU esorta la soluzione politica dichiarandosi particolarmente preoccupata dagli ultimi avvenimenti.

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Repubblica Esteri
ANSA Mondo
LIBERIA – Allarme ebola
Il presidente della liberia G.Weah, ex stella di calcio, si è dichiarato preoccupato per un possibile ritorno dell’ebola nel paese. Con un comunicato stampa, datato 21 febbraio, il presidente Weah ha comunicato ai propri cittadini di aver messo in allerta le strutture sanitarie del paese e di essere pronto a collaborare affinchè i quattro casi dell’ultimo mese rimangano isolati. Dal 2014 al 2016 la Liberia ha subito la peggiore epidemia di ebola nella storia, con oltre 5 mila vittime.

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SUDAN – La guerra del pane
La condizione alimentare del paese africano peggiora di giorno in giorno, il governo di transizione democratica non riesce a soddisfare il bisogno primario della popolazione e continuano le proteste. Farina e pane, convenzionati dallo stato, continuano a scarseggiare e in un clima di lotta alla sopravvivenza centinaia di cittadini si offrono volontari per proteggere i forni da eventuali assalti. La situazione resta estremamente precaria considerando anche le ondate di profughi che, intenzionati a fuggire dal conflitto etiope nel Tigray, si rifugiano lungo il confine sudanese.

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Nigrizia
CONGO – Tragica fine per l’ambasciatore italiano Luca Attanasio
Ancora confusa la ricostruzione degli eventi che hanno portato alla morte di Luca Attanasio, ambasciatore italiano in Congo, del carabiniere che lo scortava e del suo autista. Dai primi dati dell’autopsia si pensa ad uno scontro a fuoco (non si tratterebbe quindi di un’esecuzione). L’attentato, avvenuto durante una visita di Attanasio presso una scuola ONU nel nord del paese, non è stato rivendicato da nessuna fazione. Si ipotizza ad un possibile coinvolgimento delle Forze di Liberazione del Rwanda, con a capo l’attuale presidente Paul Kagame, che però ha prontamente negato. Dall’Onu la richiesta di “indagare in modo rapido”. Mentre la guerra del coltan, condotta da bande clandestine armate perdura, l’Italia aspetta ancora di conoscere la verità.
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TGCom24 Mondo
a cura di Carlo Pedroli